I rivestimenti in resina sono uno dei “sogni proibiti” di chi si accinge a ristrutturare casa.
La resina, questa sconosciuta, croce e delizia dello stile contemporaneo.
Non c’è cliente che non abbia quantomeno sognato, richiesto e persino fatto preventivare una parete o un pavimento in questo materiale.
Rivestimenti in resina: le risposte alle domande più frequenti
Ma vediamo un po’ meglio di cosa si tratta e perché quello dei rivestimenti in resina è un argomento tutt’oggi spinoso, ma interessante.
Cosa è la Resina?
In edilizia si utilizza una Resina sintetica, per capirci non quella vegetale prodotta naturalmente dagli alberi.
La Resina sintetica, utilizzata per i rivestimenti, è ottenuta attraverso processi chimici industriali.
Non entro qui nel merito della composizione tecnica (per questo c’è sempre Wikipedia), ma è palese che questo materiale, gettato in opera, permette di realizzare superfici continue, senza giunti o fughe, sia a parete che a rivestimento.
Inizialmente era un materiale impiegato per pavimentazioni industriali oltre che in ospedali, centri commerciali e impianti sportivi, per sfruttare la sua elevata resistenza meccanica.
Poi l’utilizzo si è allargato a dismisura, interessando tutto il campo dell’interior design domestico, dai rivestimenti alle porte, ai top cucina fino ai mobili e ai complementi di ogni genere.
Le principali tipologie di Rivestimenti in Resina sono 3:
- La Resina epossidica, caratterizzata da un’alta resistenza meccanica e termica, che viene impiegata per il rivestimento di pavimentazioni, ma anche per pareti e soprattutto per la realizzazione di forme d’arredo. È presente in commercio anche in forma auto-livellante, che consente di ricoprire un fondo in maniera uniforme.
- La Resina acrilica che si trova in commercio in forma liquida e può essere applicata in maniera molto più rapida rispetto alle altre tipologie. Ha qualità elevate di resistenza al calore e ad altri fenomeni climatici, così da essere il rivestimento ideale per le superfici esterne. Può essere abbinata a rivestimenti in metallo, carta, cuoio e tessuti, o ancora, rivestire superfici murarie, come tetti, terrazzi e strutture in calcestruzzo. Ad esempio, la resina acrilica viene impiegata per la sostituzione delle piastrelle situate dietro il piano cottura, ma anche per il rivestimento di mobili ed elettrodomestici.
- La Resina cementizia è ottenuta mischiando insieme cementi e additivi a base di resina e questa particolare composizione rende il materiale un ottimo rivestimento per le pavimentazioni perché resistente agli urti, agli oli e all’umidità. La resina cementizia, stesa per mezzo di una spatola, consente di ottenere una superficie ondulata e unica.
Rivestimenti in resina per pareti e pavimenti
I rivestimenti in resina sono applicabili sia sui pavimenti che sulle pareti, ma con una diversa composizione.
Infatti, mentre i pavimenti richiedono un supporto maggiore per sopportare le sollecitazioni del calpestio, le pareti possono essere realizzate mediante l’impiego di una Resina decorativa, perché non hanno particolari esigenze di durezza.
Dal punto di vista estetico la Resina è un materiale di grande pregio perché, soprattutto per noi architetti, consente di creare una superficie continua, senza le classiche fughe che tanto odiamo.
È uno stato architettonico ideale su cui disegnare un arredamento libero e non dipendente dalle discontinuità delle superfici con cui si confronta. Insomma, una cuccagna per gli occhi e per l’arredatore!
Come si Applicano?
La posa della pavimentazione in Resina avviene dopo che il fondo è stato adeguatamente preparato, stuccato e levigato.
Le Resine utilizzate nelle pavimentazioni sono di tipo autolivellante, e cioè si dispongono su una superficie in modo da realizzare una pavimentazione a livello, oppure sono di tipo spatolato, e quindi vanno trattate e carteggiate per ottenere lo stesso effetto.
La posa della pavimentazione in Resina autolivellante richiede l’applicazione di più strati e può essere applicata anche sui pavimenti esistenti senza doverli rimuovere, risparmiando tempo e denaro.
Al termine della posa è necessario attendere alcuni giorni per dare modo ai vari strati di asciugarsi. Può interessarti anche come abbinare il pavimento: idee per combinazioni mozzafiato.
Utilizzare rivestimenti in resina per le pareti del bagno
Posso rivestire le pareti del mio bagno con piastrelle?
Certo, è uno dei vantaggi di questo materiale.
Bisogna innanzitutto sgrassare le vecchie piastrelle con alcool denaturato.
In seguito la piastrellatura deve essere rasata con una pasta Primer per ottenere una superficie liscia e omogenea.
Il Primer si applica mediante una spatola liscia in acciaio e sono necessarie due mani, distanziate di almeno 24 ore l’una dall’altra, per ottenere uno spessore coprente di circa 2 mm.
Una volta indurita la mano di fondo, la superficie va carteggiata per eliminare eventuali imperfezioni e ottenere una superficie perfettamente liscia.
Dopo aver asportato la polvere è possibile procedere con l’applicazione della prima mano della resina decorativa.
In funzione dello stile dell’ambiente di destinazione, è possibile scegliere tra una finitura finale liscia o nuvolata, cioè una superficie non omogenea con un’alternanza di zone chiare ad altre leggermente più scure.
Rivestimenti in resina: PRO e CONTRO
Quali sono i reali svantaggi della Resina?
Sono ben noti tutti i pro di questo materiale, dall’aspetto estetico fino alla possibilità di rivestire senza demolire, dalla continuità alla facilità di pulizia.
Nonostante ciò ci sono degli svantaggi, come del resto per ogni materiale.
Ad esempio, un pavimento in resina non è indistruttibile.
Supporta carichi elevati, non si macchia, resiste ai pesi, ma non è indistruttibile.
Un pavimento in Resina va quindi vissuto come un normale altro pavimento di media resistenza, come il legno o la pietra, con il grande vantaggio che è impermeabile ed è continuo.
Non è però duro e durevole quanto il grés.
L’invecchiamento è generalmente causato da graffi, abrasioni, cadute accidentali di oggetti e questi segni del tempo risulteranno più evidenti su pavimenti cromaticamente uniformi e lucidi, dove anche la minima imperfezione tende a risaltare.
La Resina è meno resistente ai raggi UV, che possono provocare così un precoce ingiallimento nelle zone più esposte ai raggi solari, come ad esempio le aree vicino alle finestre.
Per questo motivo è consigliabile scegliere delle tinte tendenti al color beige. Questo rischio non c’è invece con l’uso di Resine cementizie.
Se la superficie non è stabile o presenta crepe e rotture, è un rischio posare una Resina perché potrebbe riportare crepe e fessurazioni con il passare del tempo.
I vantaggi dei rivestimenti in Resina sono comunque di gran lunga superiori ai rischi, quindi è un materiale altamente consigliato dagli architetti e interior designer per i suoi pregi e l’emozione che suscita il suo aspetto estetico.
Prima dell’applicazione i supporti devono essere permanentemente asciutti ed esenti da risalite di umidità.
Le temperature limite di applicazione: da +10 °C a +30 °C.
Umidità relativa ambientale: ≤ 75%.
Quanto costano i rivestimenti in resina?
Il costo non è univoco, dipende dalle zone, dal tipo e dalla manodopera.
Di certo non conviene improvvisarsi posatori o onniscienti nel campo perché è un materiale delicato che va conosciuto bene prima dell’applicazione.
Le condizioni del fondo, che può essere totalmente integro o possedere crepe, dossi e avvallamenti da appianare è una variabile che ne fa aumentare il costo, come anche i metri quadri da rivestire e le eventuali richieste estetiche.
Mediamente il prezzo della Resina va dai 90-110€/mq per un pavimento spatolato (non liscio, usato soprattutto per magazzini), fino ai 150€/mq dei pavimenti in resina autolivellanti perfettamente lisci, adattabili per le abitazioni o i negozi.
Di certo non è un costo irrisorio e può incidere nel budget generale di una ristrutturazione.
I prezzi, infatti, superano quelli di un parquet in legno naturale di media fattura.
Esistono in commercio delle resine fai-da-te che permettono di ottenere risultati abbastanza decenti a poco prezzo (25€/mq).
Come ho già detto, però, non conviene improvvisarsi posatori se non si è mai presa in mano neanche una spatola!
Una lavorazione grossolana può creare, in ambienti umidi, problemi di infiltrazioni e rigonfiamenti.
Bisogna essere sicuri al 100% della bravura dell’applicatore.