Ristrutturare casa è ancora conveniente? Cosa bisogna fare per ristrutturare senza stress?
Una piccola verità: ristrutturare dopo l’era Covid fa un po’ più paura (di prima). Sarà per un’ansia generalizzata, sarà per l’aumento dei prezzi o per le “scottature” prese da qualcuno con il Bonus 110%, ma in molti mi pongono questa domanda in preda a un misto tra panico e curiosità.
La ristrutturazione è un percorso lungo e abbastanza tortuoso. Questo è normale, è sempre stato così, nonostante le minimizzazioni di tutti e gli atteggiamenti superficiali di alcuni.
È come quando si deve affrontare un viaggio in un Paese impervio: conviene informarsi prima, pianificare il percorso e tenersi un minimo di margine per gli imprevisti. Basta sapere come fare per evitare il 70% degli errori.
Partiamo dal presupposto che, nonostante i vari attori che si avvicendano sulla scena (tecnici, imprese, commercialisti, fornitori, operai, direttori lavori, impiantisti, periti di banche…) il vero protagonista della ristrutturazione sei tu.
Nessuno può fare le tue veci e prendere decisioni con il tuo budget o sindacare in maniera univoca sulle scelte. Quindi, bando a lamentele o facili vittimismi. Bisogna armarsi di pazienza ed essere pronti e predisposti ad affrontare i lavori, evitando di trascinarsi dietro tutti i traumi dell’infanzia.
Da dove partire
Il primo passo da compiere è costruirti un’idea di quello che ti accingerai a fare, per poterla comunicare al tecnico che ti seguirà oppure alla ditta che effettuerà i lavori. Sottintendo ovviamente che l’idea in questione rispetti le norme urbanistiche e sia lecita (e anche legale).
Spesso vedo e sento proposte di ogni genere, soprattutto in merito ad aumenti facili di volumetria, “chiusure” di qualsiasi cosa o abbattimento di strutture portanti. Le responsabilità in materia di edilizia sono onerose, come anche i rischi di un illecito urbanistico. Una buona notizia: a volte le “idee malsane” si possono lecitamente realizzare, basta informarsi presso un tecnico o l’Ufficio Tecnico del Comune.
A questo punto hai due possibilità: intraprendere un percorso di progetto con un architetto/ingegnere/geometra oppure fare da solo assieme alla ditta, lasciando al tecnico solo la parte burocratica della vicenda.
Sarò di parte, ma se esiste la mia categoria professionale è perché ha davvero un’utilità pratica, oltre che estetica, nell’affrontare una ristrutturazione.
Ci tengo a precisare che i tecnici non sono tutti uguali, né tra le diverse categorie (un geometra ha competenze differenti rispetto ad un ingegnere, per fare un esempio) né tra categorie identiche (due architetti possono avere competenze estremamente differenti o opposte tra loro).
Questo significa che dovrai scegliere a monte con attenzione chi sarà il professionista adatto alla tua situazione. Non è raro, infatti, che nella stessa ristrutturazione siano coinvolte più figure professionali appunto perché si occupano di aspetti diversi.
L’idea che ristrutturare sia semplice ed indolore dovrebbe rimanere solo uno slogan. Nella realtà non è affatto facile perché è un percorso continuo fatto di scelte. E, dovendo scegliere tante cose, ci si può anche sbagliare o farsi prendere dall’ansia.
Ristrutturare casa senza stress
Uno dei consigli che mi sento spassionatamente di darti è di non sottovalutare nessun aspetto, sin dall’inizio. Questo non significa che ci vorranno 3 anni per decidere ogni dettaglio, ma che imboccare la strada corretta è la chiave che può salvarti la vita.
Se decidi di affidarti ad un progettista competente e serio puoi davvero stare molto tranquillo sia sul risultato che sul processo in itinere. Se invece intraprendi altre strade o scegli a casaccio il tecnico, puoi incappare in situazioni spiacevoli sin dall’inizio.
Con questo non voglio dire che con un architetto al tuo fianco non ci saranno mai momenti di stress o di tensione (nessuno è infallibile!), ma che si possono affrontare con uno spirito diverso, avendo un esperto al tuo fianco, uno che ne ha già vissute diverse e sa bene come affrontare le difficoltà relative ad un particolare momento.
Trovo che il progetto sia di estrema importanza per una ristrutturazione. Senza un’idea chiara e un piano di quello che andrai a fare, sono solo chiacchiere.
Considera che oltre alla parte estetica dell’arredo di casa, una ristrutturazione è fatta di quantità e anche di dettagli. Se non hai un progetto in mano come fai materialmente a sapere quanto materiale ti serve, quanto costa una certa opera o quanto tempo ci vorrà a realizzarla?
Valuta bene le tempistiche
Una casa è un sistema complesso e fatto di parti interconnesse tra loro. Questo significa che non si può in soli 2 mesi progettare e realizzare una ristrutturazione totale. Sono favole pubblicitarie per farsi belli. Materialmente non è così rapido.
Devi infatti considerare: le tempistiche per l’affidamento dell’incarico al tecnico, quelle tecniche di rilievo e di progetto, quelle di scelta e computazione materiali e opere, quelle di acquisizione dell’impresa, quelle burocratiche (permessi e documenti), quelle di acquisto materiali, quelle di realizzazione delle opere e degli impianti, la logistica, i “giorni morti” tra un’opera e un’altra, il processo di acquisto dell’arredo, le rifiniture e tanti altri dettagli in progress.
Ci vorrebbe una bacchetta magica, no?!? Eppure, si fa.
A nessuno piace lavorare sotto pressione. Soprattutto alle ditte, che rischiano di approssimare sulle lavorazioni oppure di accelerare sulle rifiniture finali, che è uno degli aspetti più importanti in una casa, per cui si rischia di prendere un pericoloso scivolone.
Consiglio di iniziare i lavori quando hai un’idea chiara dei costi generali, quindi dopo aver realizzato il progetto definitivo, e contestualmente, approcciati all’acquisto dei materiali, pavimenti, rivestimenti e componenti idrauliche. Se non hai un concept guida è rischioso cominciare perché sicuramente il lavoro procederà tra singhiozzi e attese varie.
Valuta bene il budget
Secondo il mio punto di vista il budget di spesa deve essere chiaro ai tecnici sin dall’inizio. Noto una certa reticenza a condividerlo, sarà per una questione culturale o personale, ma a volte è un’informazione quasi da “estorcere” al cliente.
Si ha più margine per gli arredi che possono essere realizzati a fasi o dopo un po’ di tempo. I lavori invece dovrebbero essere completati tutti prima dell’arrivo degli arredi fissi.
Tieniti un 10% da parte per imprevisti e cambiamenti in fase d’opera. Cerca di non fare il passo più lungo della gamba, per cui investi in un buon progetto e in materiali di qualità piuttosto che sperperare in arredi impossibili o troppo modaioli. I costi di una ristrutturazione possono essere alti, anzi, altissimi se aggiungi anche l’acquisto dell’immobile. Ecco perché è una cifra da stabilire per tempo.
Come spesa media per una ristrutturazione totale compreso materiali abbastanza di pregio (es. parquet e grandi lastre di gres) ci aggiriamo attorno ai 1000-1200€/mq. Chiaramente è un costo che va sempre valutato caso per caso.
Se hai ristrutturato nell’era pre-Covid considera che i materiali e le lavorazioni oggi sono aumentate di un 20-25% (a volte anche di più), per cui è importante non ragionare con i prezzi di 5 anni fa.
La gestione delle emozioni
Non ne parla nessuno, ma la componente emozionale in una ristrutturazione influisce non poco sul risultato. Ci sono clienti, tecnici ed imprese con cui è piacevole e proficuo lavorare. Altri invece sono caratterialmente impossibili.
Una ristrutturazione dico sempre che è un viaggio. Può essere interessante, divertente oppure pieno di imprevisti e dunque bisogna avere la voglia e il coraggio di affrontare tutte le situazioni, anche le più complesse. Invece spesso vedo un pericoloso gioco delle parti in cui ci si barrica dietro preconcetti e pretese e si finisce per vivere male tutto il processo.
Ci sono alcuni che si disperano alle prime difficoltà. Altri che non riescono a vedere oltre le negatività. È una questione caratteriale per alcuni, ma può diventare molto difficile per tutti: proprio la gestione delle persone.
Le negatività a volte oscurano gioie e complimenti. Ci si sofferma su un piccolo difetto e non si apprezza il complesso dell’opera e la “fatica” di una realizzazione.
Se una ristrutturazione non procede bene, nel senso che se non ci si trova in sintonia tra le parti coinvolte, consiglio sempre di fermarsi e parlarne oppure di trovare un punto di incontro comune o addirittura di cambiare soggetto operante, prima dello scontro.
Le figure coinvolte sono tante e creano sempre una squadra assieme. L’opera è il risultato di un lavoro complessivo, non è mai la responsabilità di uno solo.
La verità è che oggi bisogna essere un po’ tecnici, un po’ psicologi per lavorare bene.
Attenzione all’organizzazione
Investi in una buona organizzazione delle lavorazioni. Puoi affidarti a ditte chiavi in mano che si occuperanno di tutto (edile, impianti, rifiniture…) se hai particolarmente fretta.
Se invece vuoi risparmiare qualcosa o assicurarti il “top di gamma” devi essere invece disposto a pazientare tempo in più perché alcuni operai (come ad esempio resinatori specializzati o decoratori di interni) vanno prenotati prima perché molto impegnati in altri cantieri.
“Tutto e subito” è un’idea alquanto improbabile in edilizia.
Alcune lavorazioni richiedono tempi tecnici di attesa (come ad esempio i massetti che richiedono asciugatura): l’incastro di queste opere ti permette di prendere tempo per avanzare con il progetto oppure fare i primi giri di ricognizione per gli arredi.
Questo dettaglio non è da sottovalutare: una volta finito il cantiere ti sembrerà dover “ricominciare tutto da zero” per l’arredamento, con la conseguente sensazione di interminabilità della casa. Ecco perché l’arredo è da vedere in modo contestuale per evitare di dover attendere altri mesi dopo la chiusura lavori.
“Voglio entrare a casa mia!!!” è l’urlo di dolore che una cattiva organizzazione porta ad esclamare.
In ogni caso non è detto che se hai un architetto al tuo fianco i processi si velocizzino di parecchio: come ti dicevo prima, le decisioni spettano a te, per cui se non acquisti o ordini materialmente una fornitura o del mobilio nessun tecnico potrà fare il miracolo!
Senza dubbio il tecnico può aiutarti ad ottimizzare i tempi e ad “incastrare” le decisioni in modo da procedere per step.
Referenze sull’impresa
Il Bonus 110% ci ha insegnato che è meglio cercare referenze sulle imprese edili prima di procedere con i lavori. C’è chi si è scottato perché le ditte hanno approssimato i lavori o hanno acquisito operai non specializzati che si sono improvvisati imbianchini o piastrellisti, con conseguente risultato scadente.
Se riesci a visionare qualche cantiere realizzato o a chiedere feedback sulle ditte prima di firmare è meglio.
Inserisci nei contratti delle date approssimate di consegna cantiere e metti a verbale ogni volta che il cantiere si interrompe per inadempienze della ditta. Non ha senso “lamentarsi dopo”: i problemi vanno risolti non appena si presentano.
Originalità e design
Una cosa che ho notato con i miei clienti è la ricerca di originalità e funzionalità della realizzazione. Ormai non è più possibile approssimare il progetto perché “ci penseremo dopo”.
La complessità dell’opera è davvero elevata e richiede attenzione e prontezza da tutte le parti. Pena un investimento insoddisfacente o un risultato mediocre.
Oggi la casa è il fulcro di interesse di chi fa questo passo importante.
Considera l’importanza di spendere ogni centesimo con cognizione di causa e per un risultato che ti faccia stare bene.
Buona ristrutturazione!