Il comfort domestico è diventato una priorità: non solo va pensato un buon riscaldamento, ma anche il raffrescamento è altrettanto importante.
Raffrescare la casa con le temperature roventi a cui siamo ultimamente abituati è necessario e urgente. Ci sono diverse modalità che possono essere utilizzate, ciascuna con i suoi pro e contro.
Raffrescare la casa: 4 modalità con pro e contro
Premesso che il sistema di raffrescamento in casa vada pensato prima della costruzione/ristrutturazione perché comporta dei lavori murari non indifferenti. Se la casa è invece già stata realizzata o la ristrutturazione appena completata non si potranno ahimè opzionare alcuni tipi di sistemi senza rifare i lavori.
Vediamo qui alcune tipologie di raffrescamento che puoi valutare per la tua abitazione. Le finestre giocano un ruolo fondamentale per un corretto isolamento termico, ma spesso non sono sufficienti e sono necessari sistemi di supporto.
Raffrescamento con condizionatori split
Si tratta della tipologia più comune che viene installata per sovrapposizione in case dove non è stato pensato o predisposto un raffrescamento nascosto o di tipo integrato.
Dal punto di vista dell’interior design non sono i più amati dagli architetti perché, a differenza dei condotti di ventilazione e dei sistemi integrati nel progetto architettonico, sono molto visibili, a volte anche troppo, rovinando l’estetica delle pareti, sia interne che esterne (bisognerà infatti posizionare da qualche parte l’unità esterna!).
Si possono avere monosplit, ossia con una singola unità interna collegata ad una esterna, oppure multisplit, con la possibilità di collegare fino a 9 unità interne ad una unità esterna. I climatizzatori si possono avere nelle seguenti modalità:
- a parete
- a soffitto
- a pavimento/terra
- pensile a soffitto
- portatile
Questo tipo di tecnologia si utilizza quando si ha la necessità di raffrescare gli ambienti in modo rapido, divisi per zone, e non si ha la possibilità di realizzare un altro sistema per spazi disponibili e costi dei lavori.
Il calcolo della potenza è un esempio generico del fabbisogno di “freddo” e di “caldo” dell’ambiente che vuoi climatizzare. Ricorda che ogni camera ha bisogno di un punto di emissione del freddo.
Inoltre, più ambienti vuoi climatizzare in uno stesso appartamento, più hai bisogno di potenza rinfrescante totale e, quindi, più alta deve essere la potenza elettrica disponibile al contatore, che generalmente nelle nostre case è di 3kW.
Esempio di calcolo della potenza termica o frigorifera, espressa in kW, necessaria per condizionare una stanza
K x l1 x l2 x h = W
- l1 = primo lato della stanza espresso in metri (es. 3)
- l2 = secondo lato della stanza espresso in metri (es. 5)
- h = altezza della stanza espresso in metri (es. 2,7)
- K = costante Il fattore (K per il freddo è uguale a 25 per il caldo è 35)
Un termotecnico potrà calcolare la potenza effettiva delle macchine e dimensionarle appositamente per la tua casa.
Ricorda che queste macchine sono elettriche. Necessitano dunque di un’impegnativa idonea al loro consumo. La loro posizione è fondamentale per non soffrire di disturbi legati al flusso d’aria fredda che è emessa durante il funzionamento.
Raffrescamento a pavimento
Il raffrescamento a pavimento è un metodo più invasivo per realizzare l’impianto del freddo perché va predisposto prima della posa del pavimento.
Un sistema radiante a pavimento consente di riscaldare la casa in inverno e di raffrescarla in estete mediante un unico impianto.
È costituito da pannelli e tubi “annegati” nel massetto, con l’impianto termico basato su una pompa di calore reversibile in grado di produrre acqua calda e acqua refrigerata: una caldaia, infatti, produce solamente acqua calda!
Nel caso del raffrescamento, nelle serpentine dei pannelli al posto di acqua calda scorre acqua alla temperatura di 15-18°C.
Ti ricordo che in merito al riscaldamento ho parlato in questo articolo del pavimento radiante.
Il raffrescamento a pavimento funziona per irraggiamento, sfruttando il principio fisico secondo cui un corpo caldo cede calore a un corpo freddo. L’effetto di raffrescamento radiante permette di assorbire il calore presente negli ambienti quando la temperatura dell’aria supera la temperatura superficiale del pavimento.
Lo scambio termico viene così regolato in maniera ottimale, garantendo una sensazione di benessere vicino al pavimento, dove avvengono tutte le attività all’interno di un’abitazione. Non è aria diretta, non è il “venticello freddo” che si percepisce fuoriuscire dallo split: è invece una sensazione di refrigerio generalizzata.
Oltre alla pompa di calore reversibile è necessario un impianto di deumidificazione dell’aria, per eliminare l’umidità ed evitare la formazione di condensa sulle superfici fredde.
I deumidificatori sono macchine concepite per rimuovere l’umidità relativa presente negli ambienti climatizzati con sistemi radianti in raffrescamento, che a contatto con le superficie fredde (ad esempio il pavimento) potrebbe generare condensa, causa di potenziali varie problematiche.
Alcune macchine garantiscono anche la ventilazione meccanica (VMC), concepita per ricambiare e rinnovare l’aria ambiente.
Esistono più soluzioni installative per quanto riguarda i deumidificatori: ci sono versioni per l’incasso a parete, versioni per l’installazione su controsoffitto, versioni integrate (unità trattamento aria) alla Ventilazione Meccanica Ambiente.
La scelta è da effettuare, grazie al supporto di un progettista termotecnico abilitato in fase di progettazione, in base a: geometrie e spazi installativi disponibili dell’abitazione, carichi termici ed esposizioni dei locali, volumi d’aria in gioco e n° di persone dichiarate abitanti negli ambienti.
Capisci bene che è un sistema abbastanza costoso per il tipo di lavori che richiede e per le dotazioni stesse. Va considerato anche lo spessore del massetto, dell’isolante, del sistema radiante e del pavimento che deve assicurare di non raffrescare/riscaldare l’inquilino del piano di sotto con conseguente dispersione termica e maggiori consumi.
Quindi va messo in conto uno spessore maggiore a pavimento per eventuali modifiche di porte e finestre.
I consumi energetici di un impianto di raffrescamento a pavimento sono di gran lunga inferiori a quelli del tradizionale climatizzatore.
La stima è di un consumo energetico inferiore di circa il 30% rispetto a un normale clima e fino al 50% in combinazione con la produzione di acqua calda sanitaria. In conclusione, un impianto di raffrescamento a pavimento, con la sua elevata sostenibilità ambientale e i suoi risparmi energetici, unito alla completa silenziosità dell’impianto, risulta essere la migliore scelta per chi desidera non rinunciare al benessere e al comfort anche durante le più calde e afose giornate estive.
Raffrescamento a soffitto
Funziona a serpentina come il più comune impianto a pavimento e funziona per irraggiamento.
Il soffitto radiante, al pari del pavimento, non occupa spazio, non richiede molta manutenzione, è silenzioso e garantisce una messa a regime molto rapida.
Ci sono però alcune limitazioni: in caso di edifici voltati o con affreschi non può essere installato. Inoltre, in fase di progettazione, è necessario un progetto illuminotecnico “chiuso e definito”, non modificabile nel tempo per evitare di bucare le serpentine.
Per i soffitti radianti non è consigliabile abbassare la superficie radiante al di sotto del 50% della superficie dell’abitazione per non creare asimmetrie termiche e discomfort. Il collettore va posizionato preferibilmente in una posizione centrale e anche qui è necessaria una deumidificazione accessoria.
Per le prescrizioni del DM 5 luglio 1975 l’altezza di interpiano per le abitazioni non può essere inferiore ai 2,70m. Con il decreto Requisiti Minimi del 26 giugno 2015, che premia l’efficienza e favorisce le riqualificazioni degli interni, è stata introdotta la possibilità di deroga nell’altezza minima degli edifici in caso di installazione di sistemi radianti a pavimento e a soffitto.
Pertanto, nel caso di edifici ristrutturati e riqualificati, installando un sistema radiante l’altezza minima da rispettare è 2,60 m.
Raffrescare la casa: l’impianto canalizzato
Quando si parla di impianto di condizionamento canalizzato domestico, ci si riferisce a un particolare impianto di condizionamento che distribuisce la temperatura fresca in tutti gli ambienti di una casa, tramite dei bocchette presenti in ogni stanza, attraverso le quali viene veicolata l’aria fresca.
Questo sistema offre il grande vantaggio di migliorare la resa estetica della casa, in quanto le condutture attraverso le quali passa l’aria sono praticamente invisibili. Si notano solo le bocchette, che possono anche essere molto minimali.
La procedura più comune è, infatti, quella di nascondere i tubi per l’aria condizionata canalizzata dietro controsoffittature in cartongesso, usate anche per disporre faretti e illuminazioni varie. In questo modo, non sono a vista e riescono a distribuire l’aria nelle varie aree della casa.
L’installazione di un impianto di condizionamento canalizzato domestico richiede:
- Macchina esterna
- Unità interne a soffitto, da ancorare, una o due per zona giorno e zona notte
- Canali, collegamenti e bocchette di mandata e ripresa
Per l’installazione del condizionatore canalizzato, i prezzi iniziali sono mediamente più elevati e va anche considerato che è un impianto che necessita di maggiore manutenzione e maggiore cura nell’installazione.
L’aria condizionata canalizzata, quindi, permette di ottimizzare i consumi elettrici. Come contro, oltre al costo, c’è la necessità di avere botole e griglie in casa per il controllo delle macchine.
La differenza tra raffrescamento a soffitto/pavimento e aria condizionata (split/canalizzato) consiste nel fatto che l’aria condizionata raffredda emettendo un getto d’aria fredda e il soffitto/pavimento radiante raffresca, senza sbalzi di temperatura tra un lato e l’altro della stanza.
I limiti dell’aria condizionata sono evidenti: movimenti d’aria che creano zone più calde e zone più fredde, pulizia dei filtri spesso trascurata con ricadute importanti sulla qualità dell’aria, spesa energetica elevata.
Il sistema radiante a soffitto o pavimento è una superficie attiva molto estesa che diffonde il fresco in modo uniforme, senza infliggere il fastidio delle correnti di aria fredda. In più, è nascosto nel controsoffitto, non richiede manutenzione, garantisce una messa a regime molto rapida e riduce la spesa energetica.
Inoltre, mantiene l’umidità relativa al 60%, garantendo così il massimo comfort anche nelle estati più torride e nei climi più umidi.
● Clima uniforme
● Nessuna corrente di aria fredda
● Invisibile e silenzioso
Quale hai scelto per la tua casa?